Come si può ben comprendere la gestione e la manutenzione di queste strutture sono piuttosto complessi. Per non commettere errori o sviste ogni parroco si avvale della collaborazione del Consiglio per gli affari economici che nella nostra parrocchia è attualmente costituito da: Guglielmo Adezio, Fernando Biasone, Camillo Lopo, Tommaso Marini, Antonio Palladinetti, Emilio Giorgio Piattelli, Giovanni Rosa, Giovanna Sulas, Settimio Timperio (in ordine alfabetico). Diversi impegni sono stati affrontati in questi mesi…
Riguardo a San Rocco è stata completata la successione per l’appartamento generosamente donato da don Vincenzo e – secondo il suo volere – è stato subito messo in vendita; il ricavato, come si sa, andrà interamente per il completamento della struttura.
Sempre in relazione a questo complesso, oltre naturalmente a pagare le rate del mutuo decennale (1.180 euro mensili, in gran parte coperti con l’affitto dell’ex casa canonica da cui si ricavano 800 euro mensili) e il debito residuo di 7.920 euro, negli ultimi mesi sono stati compiuti diversi lavori: sono stati comprati tre lavatoi per le pulizie, è stato installato l’impianto di riscaldamento mancante a due sale catechistiche, sono stati acquistati venti tavoli per il catechismo, le trombe processionali (generosamente offerte da un’azienda di Miglianico), due diffusori aggiuntivi per l’impianto di amplificazione, il mobilio necessario alla camera degli ospiti, vari paramenti e arredi (croce lignea, supporto tabernacolo mobile, nove casule, poggiaturiboli, bacheche esterne, ecc.), è stato installato l’impianto di condizionamento nella cappella feriale. La maggior parte delle spese è stata coperta dalle offerte dei fedeli, particolarmente in occasione della benedizione delle famiglie (12.030 euro).
Anche la chiesa di San Michele Arcangelo ha visto molti lavori: la pulizia interna ed esterna, svolta in più fasi; l’installazione di reti di protezione ad alcune finestre della chiesa; la riparazione dell’impianto di riscaldamento (generosamente offerta dalla ditta che ha svolto i lavori) con l’acquisto del nuovo serbatoio del gasolio; la riparazione dell’organo a canne e la stipula del contratto di manutenzione annuale; il rifacimento del quadro elettrico andato incendiato a seguito di un temporale.
A questi lavori si è aggiunto a fine novembre il rifacimento del tetto della sacrestia (e in aggiunta la sostituzione di tre infissi fatiscenti), che è costato 9.812 euro in totale (progetto, muratura e infissi); questa somma è stata pagata con le offerte dei fedeli in occasione delle feste patronali (6.655 euro il 27 luglio, 1.765 euro il 29 ottobre) e altre offerte libere o raccolte in memoria di defunti.
Per la chiesa di Sant’Antonio Abate è stato deciso di destinare tutto il residuo contabile della ex parrocchia della “Resurrezione di N.S.G.C.” (9.900 euro) per i lavori di ristrutturazione dei locali parrocchiali sottostanti la casa canonica, nella quale si ricaveranno un salone, una stanza ad uso sacrestia (finché non si potrà ricostruire quella sul retro della chiesa), una stanza per incontri e i bagni.
I fedeli che lo desiderano possono destinare delle loro offerte personali e le offerte raccolte in suffragio dei defunti (“Non fiori, ma opere di bene”) alla manutenzione di una specifica chiesa, alla quale si sentono affettivamente legati.
Don Amerigo Carugno